Il Castello di Sammezzano: un castello fiabesco abbandonato

Il Castello di Sammezzano: un castello abbandonato fiabesco

Il Castello di Sammezzano, nel cuore della Toscana, è uno dei castelli abbandonati più affascinanti dell’urbex italia: un gioiello architettonico dall’aspetto orientaleggiante che si erge come un testimone silenzioso di epoche passate e storie avvincenti. Tra le mura di questo castello, le cui origini si perdono nel tempo, si intrecciano i fili di una storia affascinante che abbraccia l’arte, la cultura e le vicende umane.

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La storia del Castello di Sammezzano

L’avvincente storia di Castel Sammezzano si snoda attraverso i secoli, toccando le epoche più remote e i destini di diverse famiglie illustri. Fu nel XIX secolo che il castello assunse l’aspetto straordinario che oggi ammiriamo, grazie all’opera del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona.

Appassionato di cultura orientale, infatti, il marchese trasformò l’edificio preesistente in una meraviglia architettonica ispirata all’arte moresca. Le 13 sale monumentali e il parco circostante con numerose specie arboree testimoniano la grandiosità di questa rievocazione.

Il Castello di Sammezzano: un castello abbandonato fiabesco

Il fascino intramontabile del Castello di Sammezzano trae le sue radici da un passato ricco di avvenimenti significativi: l’antica storia di questa struttura affonda le sue radici nell’epoca romana. Un momento significativo risale al 780, quando Carlo Magno, di ritorno da Roma dopo il battesimo di suo figlio, potrebbe essersi avventurato attraverso queste terre.

L’aspetto attuale del castello, come dicevo prima, è stato però plasmato dall’arduo lavoro del marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona. Quest’uomo eclettico e appassionato nacque nel 1813 a Firenze, e fu profondamente affascinato dall’orientalismo, una corrente culturale in voga in tutta Europa all’inizio dell’Ottocento. Fu lui a dare inizio a una trasformazione titanica, modellando il castello tra il 1843 e il 1889. Questo lungo periodo fu dedicato alla realizzazione del castello e del magnifico Parco di Sammezzano.

Nel corso degli anni, furono aggiunte nuove sale al castello, tra cui la Sala d’Ingresso nel 1853, il Corridoio delle Stalattiti nel 1862, e la Sala da Ballo nel 1867. La Torre centrale, che reca incisa la data del 1889, segna l’apice di questo lavoro titanico.

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Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona non solo diede forma a un capolavoro architettonico, ma tramandò anche la sua passione per la bellezza moresca alle generazioni future. La sua morte nel 1897 segnò un cambiamento di proprietà: il castello passò nelle mani di sua figlia Marianna, sposata con Paolucci, e successivamente alla società “Sammezzano S.r.l.” nel 1955.

Negli anni successivi, il Castello di Sammezzano continuò a vivere una serie di trasformazioni e riconoscimenti. Nel 1970, ottenne il permesso di essere trasformato in ristorante ed hotel, e nel 1972 il Ministero della Pubblica Istruzione dichiarò il castello di interesse artistico e storico. Nonostante queste fasi di splendore, il castello dovette affrontare sfide economiche e giudiziarie che lo portarono a condizioni di progressivo declino.

Oggi, il Castello di Sammezzano affronta una nuova fase di incertezza e cambiamento. Le aste giudiziarie, le difficoltà economiche e le sfide legali hanno gettato un’ombra su questo gioiello architettonico. Nel dicembre 2019, il castello è stato persino inserito tra i finalisti dei “7 most endangered“, un programma che mette in luce il patrimonio europeo in pericolo.

Il castello appare in diversi film e videoclip musicali tra cui, il più recente, è il video di “Ora o mai più” di Dolcenera:

In che condizioni si trova oggi

Nonostante la sua maestosità e la sua importanza dal punto di vista storico, culturale e architettonico, Castello Sammezzano ha conosciuto un destino avverso. Una volta sfarzosamente arredato e trasformato in un lussuoso hotel, il castello ha perso col tempo gran parte dei suoi tesori storici. Oggi, le sue sale sono vuote e il suo splendore sbiadito, offrendo un’atmosfera malinconica e affascinante ai pochi occhi che riescono ad attraversarne le soglie.

Chi sono gli attuali proprietari del Castello di Sammezzano?

Il destino del Castello di Sammezzano è stato segnato da una serie di alti e bassi. Nel 1999, la proprietà passò a una società che aveva ambiziosi progetti di trasformarlo in un resort di lusso. Problemi economici e aste giudiziarie, però, hanno ostacolato la realizzazione di tali piani.

Le ultime notizie (del 15 luglio 2023) sono infatti questo castello fiabesco torna in vendita: “Fallita la società italoinglese che venti anni fa aveva acquistato il meraviglioso maniero del Leccio. Evapora l’accordo stipulato tra proprietà e istituzioni locali per avviare i primi interventi di recupero.“.

Quando è possibile visitare il Castello di Sammezzano?

Per gli amanti dell’urbex e delle avventure alla scoperta di luoghi abbandonati, c’è una buona notizia: il Castello di Sammezzano ha occasionalmente aperto le sue porte al pubblico. L’ultima concessione per la visita è avvenuta nella primavera del 2021. Tuttavia, al momento attuale, il castello è nuovamente chiuso e le prossime date di apertura non sono ancora state stabilite. Monitorare il sito ufficiale è essenziale per rimanere aggiornati su questa opportunità unica.

Come si raggiunge il Castello di Sammezzano?

Immerso nella bellezza toscana, il Castello di Sammezzano si trova nel comune di Reggello, in provincia di Firenze. La sua posizione precisa è nella frazione di Leccio, famosa per l’outlet di alta moda The Mall.

Il Castello di Sammezzano è tuttora molto più di un edificio abbandonato: è un monumento alla passione, all’amore per l’arte e alla complessità della storia umana. Attraverso le sfide e le incertezze del presente, questo castello continua a esercitare un fascino irresistibile su coloro che sognano di immergersi in un passato ricco di fascino orientale e avventure senza tempo.

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ATTENZIONE: introdursi in proprietà private, anche se abbandonate o apparentemente abbandonate, è un REATO e questi articoli non costituiscono in alcun modo un invito ad introdursi in luoghi che possono essere proprietà private. Entrare in luoghi abbandonati, inoltre, è una pratica pericolosa per l'incolumità.