L’ospedale abbandonato Sanatorio Bonoris dove curavano la tubercolosi

L'ospedale abbandonato Sanatorio Bonoris per la tubercolosi

I sanatori abbandonati, come questo ospedale abbandonato in Lombardia, sono luoghi silenziosi testimoni di un’epoca in cui la medicina lottava contro la tubercolosi, e vengono spesso ricordati per le loro strutture grandiose e per la tristezza che pervade i loro corridoi ormai vuoti.

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Questi luoghi abbandonati, specchio di un’epoca passata, sono ora destinazioni imperdibili per gli appassionati di urbex Italia: raccontano storie di speranza e disperazione, di sconfitte e di trionfi.

Tra questi, l’ospedale abbandonato Sanatorio Bonoris risalta per la sua storia e per il suo stato attuale: si tratta di un ex Sanatorio Femminile ed Infantile dedito alla cura della tubercolosi.

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Storia dell’ospedale abbandonato Sanatorio Bonoris

Situato a Borno, nel cuore della provincia bresciana, il Sanatorio Bonoris vede la sua genesi nel 1931.

La sua nascita è frutto della volontà del conte Gaetano Bonoris, un giovane liberale proveniente da una famiglia di banchieri che, nel 1934, inaugurò questo sanatorio all’interno di un parco dalla superficie di trentamila metri quadri.

Nel 1923 il conte Bonoris, deputato al Parlamento italiano nel 1900, dispose un cospicuo lascito a favore della Congrega della Carità Apostolica, mirato a istituire una fondazione che portasse il suo nome. La fondazione, riconosciuta da decreto nel 1928, aveva l’obiettivo di promuovere e sussidiare istituti, enti e organizzazioni in genere, esistenti o futuri, delle province di Brescia e di Mantova che si occupassero di minori e giovani privi del sostegno familiare.

Il complesso sanatoriale, ubicato all’interno di un’ampia area boschiva, fu individuato negli anni ’30 dal Consorzio Tubercolare di Brescia per la costruzione di strutture di cura che si occupassero dei malati di TBC delle province di Brescia e Cremona.

Negli anni sorsero strutture aggiuntive quali un cinema, uffici, percorsi pedonali curativi all’interno della bellissima abetaia.

Il complesso dei sanatori Bonoris andò incontro a un triste declino a partire dagli anni ’60 e ’70, in seguito alla scoperta della penicillina come cura della TBC. Le strutture furono messe all’asta due volte, nel 2009 e nel 2016, ma entrambe le aste sono andate deserte.

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In che condizioni si trova oggi

L'ospedale abbandonato Sanatorio Bonoris per la tubercolosi

Oggi, chi si avventura nell’abetaia che nasconde i due imponenti edifici del Sanatorio Bonoris si trova di fronte a un triste sfacacelo. Gli edifici sono stati depredati e ciò che era asportabile è stato asportato.

L’arredo rimasto è stato riadattato dagli occasionali inquilini – writers, gruppi di ragazzi che si trovano insieme per una bevuta, vandali che si divertono a fracassare i pochi vetri rimasti intatti, e, spesso, anche tossicodipendenti.

Le strutture, nonostante la loro condizione decadente, rappresentano un prezioso esempio di architettura stile liberty, protette da vincoli di utilizzo dell’area posti dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici.

Questo ospedale abbandonato rappresenta un ricordo tangibile del passato, un’ombra di quello che un tempo era un luogo di speranza e di cura. L’edificio, ora in rovina, riflette il passaggio del tempo ed è un lascito che testimonia del progresso medico e della fragilità della vita umana.

Dove si trova

L’Ospedale Sanatorio Bonoris si trova nella località di Borno, in provincia di Brescia. Immerso in un’area boschiva di 30.000 metri quadrati, il sanatorio è un esempio di come la natura abbia ripreso possesso di un luogo un tempo animato da attività umana.

L’esplorazione del Sanatorio abbandonato Bonoris

Ecco a voi un video dal canale urbex di zigfede_the_wild_cat della sua esplorazione di questo che è certamente tra gli ospedali abbandonati più simbolici in Lombardia:

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ATTENZIONE: introdursi in proprietà private, anche se abbandonate o apparentemente abbandonate, è un REATO e questi articoli non costituiscono in alcun modo un invito ad introdursi in luoghi che possono essere proprietà private. Entrare in luoghi abbandonati, inoltre, è una pratica pericolosa per l'incolumità.