Una delle ville abbandonate in Toscana che è diventata un icona dell’urbex: Villa dei Pappagalli

Ville abbandonate Toscana: la Villa dei Pappagalli

Incastonata nelle pittoresche colline della Toscana, nella meravigliosa Val d’Arno, sorge un tesoro nascosto: la Villa dei Pappagalli. Nota anche come Villa Bellavista o Villa Fossombroni, questa affascinante villa abbandonata sembra quasi tenere d’occhio le distese di vigneti e uliveti che la circondano, una vestigia del passato che continua a resistere.

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Storia della Villa dei Pappagalli

La Villa dei Pappagalli non è solo una villa abbandonata, è un simbolo che resiste al tempo. Edificata alla fine dell’800, questa dimora divenne celebre quando fu abitata da Ferdinando Carlesi, importante scrittore e traduttore che la rese protagonista in una delle sue opere.

Dal 1972, però, la villa è rimasta chiusa, abbandonata e dimenticata per quasi cinquant’anni. Anche se il tempo e l’abbandono hanno lasciato le loro cicatrici, è ancora possibile intravedere la magnificenza che la caratterizzava nel suo periodo di splendore.

La facciata ampia e l’accesso al pian terreno, con una scala a doppia rampa che termina su un bel ballatoio, suggeriscono un passato di eleganza e raffinatezza. La villa, di forma rettangolare, era sicuramente un luogo di bellezza e di eleganza, con interni riccamente affrescati.

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In che condizioni si trova oggi la villa abbandonata

Oggi, Villa dei Pappagalli è ombra di quello che era: il pian terreno ha subito danni significativi. La parte destra è crollata, lasciando il cielo a vista e alcune stanze vuote, decorate solo da un vecchio tavolino e una macchina da cucire a pedale Singer. Il primo piano, un tempo riservato agli ospiti più illustri, è ora inaccessibile e, in parte, occupato abusivamente.

Eppure, nonostante tutto, la villa mantiene un fascino indiscutibile. L’affresco che le ha dato il nome – una scena dal sapore rinascimentale con una volta di un azzurro tenue, motivi floreali e pappagalli dipinti – continua a stupire i visitatori per la sua bellezza.

Anche se il suo futuro è incerto, con progetti di trasformazione in appartamenti di lusso, la Villa dei Pappagalli continuerà a mantenere viva la sua storia, a ricordare a tutti Ferdinando Carlesi e a offrire una vista ineguagliabile sulla Val d’Arno.
In ogni angolo in rovina, in ogni muro scrostato, in ogni affresco sbiadito, questo luogho abbandonato ancora parla e racconta di sé.

Chi è Ferdinando Carlesi

Ferdinando Carlesi è stato un traduttore, critico letterario, scrittore e poeta italiano. Nato a Prato nel 1879 e deceduto a Firenze nel 1966, Carlesi è noto per le sue traduzioni dallo spagnolo, tra cui il celebre “Don Chisciotte” di Cervantes, che tradusse con un tocco di italianità toscaneggiante. Ha pubblicato diverse opere, tra cui una raccolta di poesie intitolata “La noia degli astri“, una raccolta di novelle chiamata “Menippee” e il romanzo “Più luce“.

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Carlesi era un appassionato di lingua spagnola, che apprese in maniera autodidatta e utilizzò nelle sue celebri traduzioni. La sua interpretazione del “Don Chisciotte“, ad esempio, è tuttora pubblicata da Mondadori. Qui potete trovare una copia originale del 1952 di “Don Chisciotte della Mancia”, con traduzione e introduzione di Ferdinando Carlesi e illustrazioni di Gustavo Doré.

La Villa dei Pappagalli, o Villa Bellavista, fu la sua dimora per molti anni. Da quel luogo di quiete e bellezza, Carlesi tradusse, scrisse e contemplò il mondo, lasciando un’impronta indelebile sulla letteratura italiana.

Ville abbandonate Toscana, un’altra tappa dell’Urbex Italia alla scoperta dei tanti luoghi abbandonati di cui il nostro Paese è costellato.

Il video del gruppo Urbex Prato sulla Villa dei Pappagalli

A proposito di questa villa abbandonata, vi consiglio di guardare il bellissimo video del gruppo di esploratori “Urbex Prato”:

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ATTENZIONE: introdursi in proprietà private, anche se abbandonate o apparentemente abbandonate, è un REATO e questi articoli non costituiscono in alcun modo un invito ad introdursi in luoghi che possono essere proprietà private. Entrare in luoghi abbandonati, inoltre, è una pratica pericolosa per l'incolumità.