Navi abbandonate in Italia: dove si trovano

Navi abbandonate in Italia: dove si trovano

Nel mondo dell’Urbex, l’esplorazione di luoghi abbandonati, ci sono posti che catturano l’immaginazione più di altri: certamente le navi abbandonate, relitti fantasma dal passato travagliato e dal presente ingombrante, rientrano in questa categoria. Le immagini di navi abbandonate, che riposano silenziosamente in porti o arenate sulla costa, evocano un sentimento di tristezza, imponenza e avventura. Le loro storie hanno un fascino irresistibile per gli esploratori di posti abbandonati.

In questo articolo, ci imbarcheremo in un viaggio attraverso l’Italia per scoprire alcuni di questi relitti affascinanti e conoscere la loro storia.

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Quante sono le navi abbandonate in Italia oggi

Negli ultimi anni, in particolare dal 2008 in avanti, la presenza di navi abbandonate nei porti italiani è diventata un fenomeno sempre più evidente e preoccupante. Le stime più recenti parlano di oltre 700 imbarcazioni di diverso tipo abbandonate al loro destino.

La Tan Trader a Genova

Tan Trader a Genova

A Genova, un porto che ha una lunga e gloriosa storia marittima, si trova la Tan Trader. Questa nave è un relitto particolarmente intrigante, data la sua storia complessa.

La nave maltese Tan Trader, dopo un viaggio iniziato a Novorossiysk (nel mar Nero) e conclusosi a Genova il 15 dicembre 2008, ha subito una serie di complicazioni.

Il carico della nave era costituito da 2500 tonnellate di pani di zinco, e dopo l’attracco al ponte Somalia a Genova, la nave è stata bloccata per ragioni di sicurezza dalla Capitaneria di Porto di Genova.

Le condizioni di funzionamento della Tan Trader erano precarie e mancavano adeguate misure di sicurezza. Inoltre, l’equipaggio, composto da sette marittimi dell’Azerbaigian, tra cui una donna, aveva denunciato ritardi negli stipendi, mancanza di un contratto di imbarco e scarsità di viveri.

L’armatore turco era diventato irreperibile, lasciando la nave praticamente abbandonata senza stipendi, viveri, acqua potabile e combustibile necessario per le normali operazioni di bordo.

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L’Associazione Stella Maris, in collaborazione con l’Apostolato del Mare, ha fornito assistenza all’equipaggio, fornendo cibo, vestiti estivi e tessere telefoniche per contattare le loro famiglie. Tre membri dell’equipaggio erano stati precedentemente rimpatriati per motivi sanitari. Gli ultimi quattro membri sono stati rimpatriati il 3 luglio grazie all’intervento dell’Ambasciata Azzera in Italia.

La nave fantasma, purtroppo, non ha mai ripreso il mare e rimane lì da allora.

La storia della navi abbandonate Servet Ka, Nikolaev, Orenburggazprom e Vomv-Gaz a Ravenna

navi abbandonate Servet Ka, Nikolaev, Orenburggazprom e Vomv-Gaz a Ravenna

La storia della nave abbandonata Servet Ka, ad esempio, è emblematica. Arrivata nel porto di Ravenna nel 2009 con un carico di acciaio da Eregli, in Turchia, la nave fu sequestrata da una società indiana creditrice dell’armatore. Per oltre cinque mesi, l’equipaggio non ricevette le paghe e solo grazie all’intervento dell’International Transport Federation (Itf) riuscì a trovare una soluzione. La stessa sorte è toccata anche alle navi Nikolaev, Orenburggazprom e Vomv-Gaz, ora in totale abbandono nel porto di Ravenna.

Puoi trovare l’articolo dedicato alle navi abbandonate nel porto di Ravenna qui: “Il cimitero delle navi abbandonate russe nel porto di Ravenna“.

La Italroro Two e la Italroro three ad Augusta e Genova

Italroro Two

Tra i porti di Augusta e Genova riposano le silenziose figure della Italroro Two e della Italroro Three. Queste navi sono una testimonianza di un passato industriale che ormai è svanito.

Nonostante le informazioni siano scarse, sappiamo che queste navi sono ferme nei rispettivi porti da tempo, testimonianza silenziosa di una storia perduta nell’Urbex Italia.

La Fortuna II a Pozzallo

La Fortuna II a Pozzallo - Navi abbandonate in Italia

La motonave moldava Fortuna II ha una storia complicata, caratterizzata da crediti non onorati, equipaggi ridotti alla fame, provvedimenti di fermo giudiziario e vendita all’asta.

La nave è rimasta ferma al porto di Pozzallo dal novembre 2008. Nel giugno 2011, al termine del secondo pubblico incanto indetto dal Giudice per le Esecuzioni del tribunale di Modica, Francesco Chiavegatti, la nave è stata venduta alla società Centro Fer srl di Roma per 213 mila euro. In quel momento, molti hanno tirato un sospiro di sollievo, incluso i titolari delle imprese portuali che avevano sofferto a causa della presenza ingombrante della nave che limitava le loro attività.

Tuttavia, nonostante le aspettative, a quasi due anni dalla vendita la nave non aveva ancora lasciato il porto di Pozzallo.

In che condizioni si trovano oggi e che pericoli ci sono

La condizione di queste navi abbandonate varia. Mentre alcune sembrano rimanere abbastanza intatte, altre stanno chiaramente soffrendo gli effetti del tempo e degli elementi.

La corrosione marina, insieme all’invecchiamento naturale delle strutture, ha causato gravi danni alle navi, aumentando così il rischio di incidenti ambientali.

Uno dei principali pericoli è la possibile fuoriuscita di sostanze inquinanti contenute all’interno delle navi, come il petrolio. Questo potrebbe causare danni significativi all’ecosistema marino, influenzando la fauna e la flora marina e potenzialmente danneggiando le industrie locali legate alla pesca e al turismo.

Un altro rischio è legato alla stabilità delle navi stesse. A causa del deterioramento, le navi potrebbero collassare o affondare, rappresentando un pericolo per la navigazione nella zona. Questo potrebbe anche complicare eventuali operazioni di recupero o pulizia.

Inoltre, esiste il rischio di contaminazione da materiali pericolosi, come l’amianto, che era comunemente usato nella costruzione navale nel momento in cui queste navi furono costruite. L’esposizione all’amianto può avere gravi conseguenze per la salute, inclusi vari tipi di cancro.

Per questi motivi, è fondamentale intraprendere azioni per affrontare queste minacce. Potrebbero essere necessari interventi come l’ispezione delle navi per valutare la loro condizione attuale, la rimozione sicura di eventuali sostanze inquinanti, e, se necessario, la demolizione delle navi per prevenire ulteriori rischi.

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ATTENZIONE: introdursi in proprietà private, anche se abbandonate o apparentemente abbandonate, è un REATO e questi articoli non costituiscono in alcun modo un invito ad introdursi in luoghi che possono essere proprietà private. Entrare in luoghi abbandonati, inoltre, è una pratica pericolosa per l'incolumità.