La fotografia è un’arte che ci accompagna da secoli e che ha saputo evolversi e adattarsi alle nuove tecnologie. Ma dietro ogni scatto c’è sempre una storia, un’idea, un’ispirazione.
L’invenzione della fotografia, ha di sicuro tanti padri e madri che nel corso del tempo hanno dato il loro contributo per la nascita della fotografia. Per oggi limitiamoci a raccontare la storia della fotografia in breve attraverso alcuni momenti e nomi chiave dell’evoluzione della fotografia.
Ecco alcuni dei nomi più importanti della storia della fotografia e i loro contributi che ancora oggi influenzano il nostro modo di vedere e scattare fotografie e che possono essere considerati momenti topici per le origini della fotografia.
Alcune tappe fondamentali della fotografia nella storia
Iniziamo con Joseph Nicéphore Niépce (Francia, 1826), un pioniere della fotografia francese che nel 1826 ha realizzato la prima fotografia permanente, intitolata “View from the Window at Le Gras“.
Prima di lui, le camere oscure erano utilizzate solo per creare dipinti realistici, ma Niépce ha trovato il modo di fissare l’immagine su una lastra di peltro con una soluzione di asfalto e lavanda, dando così vita alla tecnica dell’eliografia e alla nascita della foto.
Louis Daguerre (Francia, 1839) è un altro fotografo francese che ha fatto la storia con l’invenzione del dagherrotipo, un materiale fotografico commerciale che ha reso la fotografia accessibile al grande pubblico. I dagherrotipi erano immagini fissate direttamente su una lastra di rame placcato in argento, che offrivano una nitidezza sorprendente.
Negli Stati Uniti, Alfred Stieglitz (Stati Uniti, fino a metà del ‘900) ha giocato un ruolo fondamentale nella valorizzazione della fotografia come forma d’arte. Attraverso il suo lavoro di ritrattista e documentarista, ha dimostrato che le fotografie possono esprimere la visione dell’artista allo stesso modo dei dipinti o della musica.
Dorothea Lange (Stati Uniti, anni 1930) è stata una delle più grandi fotografe documentariste della storia, conosciuta soprattutto per le sue fotografie della Grande Depressione negli Stati Uniti. La sua immagine più famosa, “Migrant Mother“, è diventata un simbolo dell’epoca e ha dimostrato il potere delle fotografie per raccontare storie potenti.
Infine, non possiamo non menzionare Ansel Adams (Stati Uniti, dal 1920 agli anni ’60), il più famoso fotografo di paesaggi della storia. Con le sue immagini realistiche e dettagliate delle bellezze naturali degli Stati Uniti, ha contribuito a diffondere l’amore per la natura e a sostenere i movimenti ambientalisti.
Consigli di lettura per approfondire
Questi sono solo alcuni dei tanti fotografi che hanno fatto la storia di questa arte e tantissimi fotografi continuano a farla anche al giorno d’oggi.
Se volete approfondire di più la vostra conoscenza della storia della fotografia, vi consiglio la lettura di questo libro: “La fotografia. Una storia culturale e visuale”. Il libro, disponibile su Amazon.it, descrive la storia della fotografia dall’invenzione della “eliografia” da parte di Joseph Nicéphore Niépce nel 1826, fino alle composizioni classiche di Cartier-Bresson e Alfred Stieglitz e alle strategie postmoderne di Robert Mapplethorpe, Cindy Sherman e Victor Burgin. La fotografia è diventata l’immagine più diffusa del nostro tempo e ha la capacità di registrare gli eventi e di renderli importanti. Il libro spiega come leggere una fotografia attraverso l’analisi dei temi principali come il paesaggio, la città, il ritratto, il corpo e il reportage, e attraverso l’esame di immagini esemplari e dei rispettivi contesti culturali e ideologici. Inoltre, il libro illustra il pensiero dei critici più interessanti sull’argomento, come Roland Barthes e Susan Sontag.
In un altro articolo vi racconterò anche qualcosa su alcuni importantissimi fotografi contemporanei.